Le mie prime esperienze Linux risalgono all’ormai lontano 1991 quando, per puro caso, mi imbattei in un CD-ROM della distribuzione Slackware. Ricordo che a quei tempi avevo un lettore CD IDE e, quel linux, poteva essere installato esclusivamente su computer con il lettore SCSI.

Per poterlo installare creai non ricordo quanti floppy disc da 3″1/2 con lunghissimi tempi di attesa. Oggi tutto funziona in maniera più fluida grazie all’avvento delle chiavette USB.

La seconda distribuzione che provai fu proprio la SuSE, che comprai per la modica cifra di L. 90.000 in una nota catena dell’informatica. Si trattava della versione 6.3 e per molti anni fu la mia distribuzione preferita, aggiornamento dopo aggiornamento.

Poi passai ad Ubuntu perché risultava più amichevole nel far funzionare periferiche particolari (schede audio semi-professionali, webcam, ecc.) ma qualcosa mi ha fatto pensare: come sarà diventato oggi SuSE Linux? È per questo che mi sono messo a scaricare qualche versione Live per fare un po’ di test ed ho deciso di dedicargli una partizione in un paio dei miei PC per testarlo meglio.

In questo breve articolo cercherò di esternare le mie impressioni durante l’uso di questo sistema… continua a leggere!!

openSuSE animato

Quale delle tante ISO scaricare?

Il primo dilemma, dopo anni di non frequentazione dell’ambiente openSuSE, è stata la scelta del file da scaricare. In questo, il sito ufficiale, non è molto esaustivo, ma ho scoperto che da alcuni anni esistono due modalità di installazione: LeapTumbleweed. Ma vediamole più da vicino.

Leap

Questa è la distribuzione standard che abbiamo sempre avuto in openSuSE, con aggiornamenti a cadenza regolare di 8 mesi. La stabilità che tutti gli utenti cercano per l’utilizzazione di un sistema Linux a casa, in ufficio o per applicazioni multimediali.

Tumbleweed

La Rolling Release di openSuSE che giornalmente viene aggiornata con le ultime versioni dei pacchetti, sempre in distribuzione stabile naturalmente, ed adatta a tutti gli utenti che non vogliono aspettare le novità!! Detto tra noi, adatta forse soprattutto agli smanettoni più incalliti.

Personalmente ho deciso di installare la versione in Rolling Release Tumbleweed scaricando una ISO leggera (meno di 1 giga) dal mirror italiano gestito dal GARR. Questa modalità richiede però una buona connessione ad internet durante la fase di installazione del sistema ma, dal suo canto, permette di provare il sistema in modalità Live (con ambiente Gnome in questo caso) prima di procedere definitivamente. Se invece volete scaricare la ISO della versione DVD, sempre scrivibile su chiavetta USB, potete prelevare questo file (circa 4.3Giga). In entrambi i casi ho inserito i link relativi all’architettura x86_64 per i recenti PC a 64bit. Nella lista dei files del mirror troverete comunque la possibilità di scaricare anche le ISO relative ai sistemi a 32bit.

Le prime impressioni sono quelle che contano

La prima impressione, avviando la chiavetta per il boot, è sempre quella che mi ha lasciato quando passai ad Ubuntu: una perfetta eleganza! Il grub grafico, rispetto al brutto sistema di menu di avvio del sistema di casa Canonical, anche se è solo “un bell’abito”, ti fa sentire subito a tuo agio.

Personalmente ho scelto di installare la versione con il desktop GNOME che è più simile all’ambiente Unity di Ubuntu al quale sono abituato, o almeno deriva parzialmente da questo.

Premendo il tasto SUPER (quello che ha il logo di Microsoft Windows sulle tastiere) appare un menu con le applicazioni principali ed in basso il link per vedere tutte le applicazioni presenti nel sistema. Da qui possiamo procedere scegliendo il programma per l’installazione.

A seconda del tipo di ISO scaricata la procedura sarà diversa. Inizialmente ho utilizzato la versione Live che ha dato un errore al termine della configurazione ed ha restituito un sistema con un problema relativo al login: dopo fornita la password mi viene richiesto nuovamente il login all’infinito senza poter entrare nell’ambiente grafico. Sembra un problema noto della tumbleweed che può accadere (su un altro PC non è accaduto) che ho risolto così:

Premendo CTRL-ALT-F1 ho attivato la modalità terminale nella quale ho inserito il mio username e la mia password.

Utilizzando l’editor di testo “nano”, ho modificato il file /etc/gdm/custom.conf decommentando la riga WaylandEnable=false

Per accedere al file in questione è necessario essere amministratore di sistema e quindi digitare il comando sudo nano /etc/gdm/custom.conf per poterlo modificare. Per salvare digitare Ctrl-X e poi il tasto S confermando con il tasto invio il nome del file da modificare.

Dopo il riavvio sono riuscito ad accedere finalmente all’ambiente desktop GNOME.

Successivamente è anche possibile aggiungere altri desktop environment tipo il KDE ma lo vedremo più tardi.

Finalmente la schermata di Gnome

Risolto il problema del login finalmente vedo la bella schermata di Gnome. Pulita e ben organizzata con il tastino Attività in alto a sinistra per accedere al menu, la data al centro con l’orario di sistema che racchiude anche le eventuali notifiche di sistema ed il calendario. In alto a destra troviamo la scelta della lingua della tastiera ed i vari controlli per il logout/spegnimento, wi-fi, bluetooth, ecc.

Inizialmente ho provato ad usarlo ed ho notato, pur avendolo installato su un vecchio netbook con soli 2Gb di Ram, una discreta fluidità.

La cosa che mi è piaciuta di più è ritrovare YaST che contiene moltissime utilità per configurare veramente in modo minuzioso tutto il sistema, server di posta compreso, che permette, agli utenti più smaliziati, di operare una configurazione ottimale per le proprie esigenze. Questo su Ubuntu non è possibile. Infatti Ubuntu è destinato più ad un pubblico alle prime armi.

Come si può vedere dalle immagini delle schermate, l’ambiente è molto scuro e riposante per gli occhi. Nel PC che sto utilizzando per scrivere l’articolo ho già installato anche l’ambiente KDE e, per questo motivo, ci sono molte più icone di programmi rispetto allo standard di una installazione pulita.

Riconoscimento hardware

stampanti perfettamente configurateAllo stato attuale posso dire che il riconoscimento hardware non ha avuto alcun tipo di problema: scheda di rete, scheda wi-fi, dongle bluetooth, scanner e stampanti professionali di rete multifunzione. Prima o poi proverò anche ad installare la famosa scheda audio semi-professionale che anni fa dette molti problemi.

Conclusioni

È sicuramente presto per arrivare a conclusioni ben precise. Sto riutilizzando openSuSE da soli due giorni ma, vi assicuro, che altre distribuzioni sono state eliminate dai miei PC prima di essere installate!! Il bello di Linux è proprio che, nella maggior parte dei casi, è possibile provarlo in versione Live per controllarne la compatibilità hardware e la compatibilità personale con l’utilizzatore finale.

Consiglio sicuramente openSuSE a tutti coloro che vogliono poter personalizzare al 100% il proprio sistema facendo le proprie scelte e, quindi, ad utenti Linux con una preparazione un po’ sopra la media.

Ottimo sicuramente per l’utilizzazione negli ambienti lavorativi grazie alla stabilità e all’eleganza.  Sto cercando di stressarlo il più possibile aprendo più applicazioni contemporaneamente (attualmente su un sistema vecchiotto con 3Gb di Ram) e non ha fatto una piega!

Come aggiungo KDE o altri Desktop Environment?

Apriamo Gestione Pacchetti da YaST e scegliamo dal menu a cascata Visualizza la voce Modelli. Ecco che ci ritroveremo tutte le opzioni possibili ed immaginabili come l’installazione di KDE, per l’appunto, e di altri desktop enviroment ma anche scelte per la personalizzazione di funzioni server e per gli sviluppatori.

Screenshot YaST

Schermata per l'installazione di KDE

Ah… per installare KDE è necessaria una connessione ad internet e sconsiglio quelle a consumo via cellulare, a meno che non abbiate una flat veramente flat!!! Al termine delle operazioni è necessario riavviare il PC per poter scegliere, al momento del login, l’ambiente grafico alternativo.

E voi proverete openSuSE sui vostri PC? Lo utilizzate già?

Siamo sempre alla ricerca di impressioni e commenti, non siate timidi, scrivete nello spazio qui sotto o commentate su Facebook nella pagina di oculus.it

Risoluzione dei problemi più semplici

Durante l’uso ho riscontrato alcuni piccoli problemi, come quello del login che ho scritto nell’articolo, che possono essere facilmente risolti. Qui di seguito aggiungerò, quando ne troverò altri, i vari piccoli problemi con la relativa soluzione:

  • 24/09/2016 :: Problemi con la rete, impossibile risolvere i nomi a dominio: su uno dei miei PC che utilizzo per il test ho riscontrato questo problema che ho risolto semplicemente entrando nel terminale (tasto SUPER – cercare xterm) e digitando: sudo rm /etc/resolv.conf
  • 21/10/2016 :: Problemi con la riproduzione di video / mp3 su uno dei PC sui quali ho installato opensuse: per errore ho installato i codecs e i software per KDE su un sistema contenente solo il desktop environment Gnome. Risultato i video e gli mp3 non si riuscivano a vedere/ascoltare. Dopo aver installato i giusti codecs e rimossi gli errati ho aggiunto anche  libavcodec57-3.1.20161001.c2ea7062-1.1.x86_64 e, almeno tramite linea di comando con mplayer nomefile.ext ora riesco a vedere e a sentire. Niente da fare dall’applicazione video (per ora). In alternativa comunque tramite VLC funzionava tutto quanto.