Mamma Google, odiata da tanti e amata da tanti altri, dopo l’acquisizione di Neverware che aveva iniziato a distribuire CloudReady, un Chrome OS basato sul progetto open source Chromium, ha deciso di regalare (lo so… nessuno regala niente, c’è sempre qualcosa che paghiamo in qualche modo) una versione molto performante per far rinascere i vecchi PC o Mac (anche di 10 anni) trasformandoli in una sorta di Chromebook!

Basta con i sistemi operativi basati su Chromium, spesso Made in China, con problemi di stabilità ad ogni angolo. Ora il nostro vecchio computer diventerà un vero e proprio Chromebook!

Niente di più geniale direi. In questo modo Google permette a tutti di provare e di utilizzare il proprio sistema operativo salvaguardando l’ambiente evitando di trasferire in discarica moltissimi pezzi di antiquariato informatico.

In realtà viene consigliato un PC a 64 BIT con almeno 4 Gb di RAM ma, nelle specifiche, si parla anche di computer con un solo Giga (non ho ancora provato) e attualmente l’ho installato su un Intel i5 con 3Gb di RAM e funziona benissimo.

Di cosa hai bisogno per iniziare?

La cosa principale di cui si necessita è una chiavetta USB con capacità di almeno 8Gb. Poi servirà un Chromebook, un sistema Windows o un sistema Mac, con Chrome Browser installato, per creare il supporto di installazione.

Purtroppo attualmente non è supportato Linux, questa cosa mi fa girare parecchio l’anima e mi chiedo il perché visto che Chrome OS Flex è basato sul sistema del pinguino, e spero che presto risolveranno la questione.

In realtà esiste uno script da linea di comando per scaricare l’immagine del disco ma non vi ho trovato la versione di Flex per PC & Mac.

A questo punto si dovrà installare un’estensione del browser Chrome chiamata Chromebook Recovery Utility, ed eseguirla.

Inserire la chiavetta USB nel PC e ATTENZIONE!!! Tutti i dati presenti nella chiavetta saranno cancellati!!! (mi sembra il minimo e non dovrei nemmeno dirlo ma …. non si sa mai!)

Apparirà una finestra come questa in figura dove si dovranno selezionare le voci Google Chrome OS Flex e Chrome OS Flex.

Continuando verrà eseguito il download del sistema operativo e verrà scritto sulla chiavetta USB.

Al termine della creazione, a seconda della connessione e della velocità di scrittura della memoria USB potrebbero volerci dai 5 minuti a molto di più, potrai togliere la chiavetta ed inserirla nel computer dove vuoi provare Chrome OS Flex.

Fare il boot di Chrome OS Flex?

Ogni computer è diverso e, di conseguenza, il modo per far partire il sistema operativo presente su una unità esterna cambia da marca a marca. Google ci viene in aiuto e ci mostra la sequenza di tasti che comunemente vengono utilizzati sui PC di vari produttori.

Basterà premere il tasto corrispondente al proprio dispositivo all’accensione, appena apparirà la schermata con il logo del produttore, e selezionare, dal menu che apparirà, la voce contenente la marca della chiavetta.

Dopo il boot verranno chieste alcune informazioni: l’accettazione delle condizioni di uso del sistema operativo, il collegamento alla rete Wi-Fi (se non si è già connessi via cavo), se si vuole provare o installare (consiglio vivamente di testare con la versione live prima di installare), se il sistema lo userà un bambino o un adulto e tante altre cose, compresa l’attivazione dell’assistente Google che risponderà alle nostre domande se lo chiamaremo con “Hei Google!”.

Dopo essersi loggati con il proprio account Google, la nostra e-mail e password di GMail per intenderci, apparirà, in tutto il suo splendore, il desktop di Chrome Os Flex.

A questo punto non resta che provare ad utilizzarlo e vedere se è compatibile con le nostre periferiche, se fa al caso nostro, se merita o meno di installarlo in modo definitivo sull’hardisk del nostro PC*.

* Perché un asterisco? Perché l’installazione è la nota dolente di questo sistema operativo. Per semplificare le operazioni agli utenti meno esperti durante l’installazione NON VERRÀ CHIESTO in quale unità installarlo e quindi, da una prova che abbiamo effettuato, verrà cancellato il primo disco. È quindi importante farlo solo su computer contenenti un solo disco che ci possiamo permettere di cancellare. Meglio sempre fare una copia dei dati importanti… non si sa mai!!

Che applicazioni puoi installarci?

Il parco applicazioni è molto ampio. È quello che normalmente si trova nel Web Store di Google. Purtroppo, rispetto ad un Chromebook originale, non è disponibile il sottosistema Android per l’installazione delle App dal Google Play Store.

Però c’è una sorpresa per quelli come me: se nel BIOS/UEFI è presente ed attivo il settaggio relativo alla Virtualizzazione, dalle impostazioni di Chrome OS Flex sarà possibile installare una versione di Ubuntu Linux ed utilizzare tutte le applicazioni presenti sui loro repository o comunque pacchettizzate per funzionare con Ubuntu e derivate: Gimp, Inkscape, Thunderbird e migliaia di altre.

Linux avrà un suo spazio disco dedicato che potrà essere esteso o ridotto con un semplice click nelle impostazioni della macchina virtuale.

Chissà se in un prossimo futuro Google ci regalerà anche il Play Store con le applicazioni Android.

Conclusioni e considerazioni personali

Da quando è nato Chromebook ho provato tutti i cloni possibili ed immaginabili presenti nel web. Ogni volta ho dovuto desitere perché una non vedeva la scheda Wi-Fi, un’altra distribuzione non era compatibile con la scheda grafica, altre ancora funzionavano correttamente fino al momento di piantarsi sul più bello.

Ormai ci avevo rinunciato. Quando avevo letto di questo progetto di Google avevo intuito che fosse l’ennesimo sistema malfunzionante e magari anche a pagamento. Lo stesso CloudReady non mi aveva entusiasmato per niente!

Attualmente sto scrivendo questo articolo dal mio vecchio Intel i3 con 8Gb di RAM e con Google Chrome OS Flex su chiavetta USB3.

Tutto funziona in modo fluido, posso scrivere anche in 日本語 e l’installazione della tastiera per la lingua giapponese è stata facile e velocissima (alla faccia delle controparti Linux e Windows).

L’utility preinstallata per l’acquisizione degli screenshot è spettacolare e permette di catturare schermate intere, regioni rettangolari, registrare video dello schermo anche con la sovrapposizione del video proveniente dalla webcam.

Direi che è un ottimo prodotto e spero che Google non lo dismetterà come ha fatto in passato con tantissimi altri progetti.

Non lo metterò sul mio vecchio i3 perché è ancora ben funzionante con Linux ma lo proverò sicuramente su altri “pezzi da museo” (per non dire “pezzi da discarica”) che possiedo.

Un voto da 1 a 10? Direi un bellissimo 8 che potrebbe diventare un 10 se Google ci regalerà anche le applicazioni Android.

E voi che ne pensate? Siete curiosi di provare Chrome OS Flex? Rispondete nei commenti con le vostre considerazioni.