Chrome OS Flex & Linux

Chrome OS Flex & Linux

Sapevate che sul nuovo sistema operativo di Google Chrome OS Flex, di cui abbiamo parlato in questo articolo, si possono installare applicazioni Linux?

Purtroppo non è dato sapere se sarà possibile, in futuro, installare anche le applicazioni Android, come accade per i Chromebook originali, ma già avere a disposizione le applicazioni di Linux è un ottimo punto di partenza.

Attualmente la virtualizzazione Linux è solo in versione BETA e potrebbero venire fuori problemi già in fase di installazione.

Come attivare Linux?

Per attivare la macchina virtuale Linux è necessario prima di tutto attivare, a livello BIOS/UEFI, il supporto per la virtualizzazione. Mancando questa caratteristica non apparirà il relativo menu nelle impostazioni di Chrome OS Flex.

Inoltre il sistema di Google deve essere installato sul computer, quindi non funzionare in modalità live e devono essere disponibili almeno 10Gb di spazio archiviazione.

Una volta soddisfatte queste due minime richieste è possibile aprire le impostazioni di Chrome OS Flex clikkando sull’orologio in basso a destra e poi sull’icona dell’ingranaggio, e clikkare, sulla colonna di sinistra, sulla voce Avanzate e poi sul link Sviluppatori.

A questo punto, premendo il tasto Attiva e seguendo le istruzioni a video, verrà scaricato il container Linux e, se tutto andrà a buon fine, sarà disponibile l’ambiente terminale.

Aprendo l’applicazione terminale, se apparirà la scritta penguin, si potrà accedere al sottosistema Linux.

Nel caso in cui non dovesse apparire il pinguino??

Ogni volta che ho tentato l’installazione del container Linux, questa non è andata a buon fine. Per risolvere il problema ho trovato queste istruzioni nei forum di assistenza:

Aprire la finestra di terminale crosh utilizzando la sequenza di tasti CTRL-ALT-T.

A questo punto digitare, in sequenza, i seguenti comandi:

  • vmc start termina
  • lxc list
  • exit
  • vmc container termina penguin

Ignorare l’errore del secondo comando e, nel caso in cui anche l’ultimo restituisca un errore, ritentare nuovamente con lo stesso. Al termine delle operazioni chiudere la finestra di crosh.

Riaprire l’applicazione terminale e controllare se sia presente la scritta penguin. Nel caso non fosse ancora presente, l’ultimo tentativo da effettuare è clikkare su Gestisci, rimuovere il container Linux e ritentare l’installazione da ambiente grafico.

Solitamente, dopo questo passaggio, apparirà la finestra di terminale Linux dove si potranno impartire i classici comandi che si usano negli ambienti debian/ubuntu:

  • sudo apt update
  • sudo apt install nome_del_pacchetto

Ad esempio, per installare il programma di fotoritocco The Gimp, basterà impartire il comando:

  • sudo apt install gimp

Le icone per lanciare le applicazioni Linux verranno raccolte in un gruppo chiamato App Linux

Sul PC di test dove ho eseguito l’installazione di Chrome OS Flex e del relativo ambiente Linux sto provando ad installare un desktop environment, per la precisione Gnome, per vedere se sia possibile utilizzarlo o no. EDIT-L’ambiente grafico non funziona! Nel frattempo, come si vede dall’immagine qui sopra a destra, ha iniziato a scaricare una serie di applicazioni che fanno solitamente parte dell’ambiente grafico.

Scoprirete il risultato di questo esperimento in un prossimo articolo qui su oculus.it.

Conclusioni

Applicazioni Linux su Chrome OS Flex

Sicuramente, per noi amanti del pinguino, avere un sistema operativo tipo Chrome OS Flex di Google con il supporto per le applicazioni Linux è il minimo che possiamo chiedere.

A seconda della velocità del disco, sempre meglio un SSD, e della potenza del computer, la partenza della macchina virtuale Linux è comunque abbastanza veloce e fluida.

Le applicazioni funzionano bene ed i dati vengono salvati all’interno del disco virtuale creato dal container. Nel caso in cui il disco non fosse stato creato abbastanza capiente per il nostro uso, dal menu di gestione della macchina virtuale sarà possibile dimensionarlo a piacere.

Se per caso Google mettesse a disposizione anche le applicazioni per Android sarebbe un bel colpo e molti utenti sarebbero invogliati a migrare al nuovo sistema Chrome OS Flex.

E voi avete provato Chrome OS Flex? Cosa ve ne pare? Scrivetelo nei commenti e dateci un vostro feedback sul sistema di casa Google.

Chrome OS Flex – Il sistema operativo che resusciterà i vostri vecchi PC o Mac!

Chrome OS Flex – Il sistema operativo che resusciterà i vostri vecchi PC o Mac!

Mamma Google, odiata da tanti e amata da tanti altri, dopo l’acquisizione di Neverware che aveva iniziato a distribuire CloudReady, un Chrome OS basato sul progetto open source Chromium, ha deciso di regalare (lo so… nessuno regala niente, c’è sempre qualcosa che paghiamo in qualche modo) una versione molto performante per far rinascere i vecchi PC o Mac (anche di 10 anni) trasformandoli in una sorta di Chromebook!

Basta con i sistemi operativi basati su Chromium, spesso Made in China, con problemi di stabilità ad ogni angolo. Ora il nostro vecchio computer diventerà un vero e proprio Chromebook!

Niente di più geniale direi. In questo modo Google permette a tutti di provare e di utilizzare il proprio sistema operativo salvaguardando l’ambiente evitando di trasferire in discarica moltissimi pezzi di antiquariato informatico.

In realtà viene consigliato un PC a 64 BIT con almeno 4 Gb di RAM ma, nelle specifiche, si parla anche di computer con un solo Giga (non ho ancora provato) e attualmente l’ho installato su un Intel i5 con 3Gb di RAM e funziona benissimo.

Di cosa hai bisogno per iniziare?

La cosa principale di cui si necessita è una chiavetta USB con capacità di almeno 8Gb. Poi servirà un Chromebook, un sistema Windows o un sistema Mac, con Chrome Browser installato, per creare il supporto di installazione.

Purtroppo attualmente non è supportato Linux, questa cosa mi fa girare parecchio l’anima e mi chiedo il perché visto che Chrome OS Flex è basato sul sistema del pinguino, e spero che presto risolveranno la questione.

In realtà esiste uno script da linea di comando per scaricare l’immagine del disco ma non vi ho trovato la versione di Flex per PC & Mac.

A questo punto si dovrà installare un’estensione del browser Chrome chiamata Chromebook Recovery Utility, ed eseguirla.

Inserire la chiavetta USB nel PC e ATTENZIONE!!! Tutti i dati presenti nella chiavetta saranno cancellati!!! (mi sembra il minimo e non dovrei nemmeno dirlo ma …. non si sa mai!)

Apparirà una finestra come questa in figura dove si dovranno selezionare le voci Google Chrome OS Flex e Chrome OS Flex.

Continuando verrà eseguito il download del sistema operativo e verrà scritto sulla chiavetta USB.

Al termine della creazione, a seconda della connessione e della velocità di scrittura della memoria USB potrebbero volerci dai 5 minuti a molto di più, potrai togliere la chiavetta ed inserirla nel computer dove vuoi provare Chrome OS Flex.

Fare il boot di Chrome OS Flex?

Ogni computer è diverso e, di conseguenza, il modo per far partire il sistema operativo presente su una unità esterna cambia da marca a marca. Google ci viene in aiuto e ci mostra la sequenza di tasti che comunemente vengono utilizzati sui PC di vari produttori.

Basterà premere il tasto corrispondente al proprio dispositivo all’accensione, appena apparirà la schermata con il logo del produttore, e selezionare, dal menu che apparirà, la voce contenente la marca della chiavetta.

Dopo il boot verranno chieste alcune informazioni: l’accettazione delle condizioni di uso del sistema operativo, il collegamento alla rete Wi-Fi (se non si è già connessi via cavo), se si vuole provare o installare (consiglio vivamente di testare con la versione live prima di installare), se il sistema lo userà un bambino o un adulto e tante altre cose, compresa l’attivazione dell’assistente Google che risponderà alle nostre domande se lo chiamaremo con “Hei Google!”.

Dopo essersi loggati con il proprio account Google, la nostra e-mail e password di GMail per intenderci, apparirà, in tutto il suo splendore, il desktop di Chrome Os Flex.

A questo punto non resta che provare ad utilizzarlo e vedere se è compatibile con le nostre periferiche, se fa al caso nostro, se merita o meno di installarlo in modo definitivo sull’hardisk del nostro PC*.

* Perché un asterisco? Perché l’installazione è la nota dolente di questo sistema operativo. Per semplificare le operazioni agli utenti meno esperti durante l’installazione NON VERRÀ CHIESTO in quale unità installarlo e quindi, da una prova che abbiamo effettuato, verrà cancellato il primo disco. È quindi importante farlo solo su computer contenenti un solo disco che ci possiamo permettere di cancellare. Meglio sempre fare una copia dei dati importanti… non si sa mai!!

Che applicazioni puoi installarci?

Il parco applicazioni è molto ampio. È quello che normalmente si trova nel Web Store di Google. Purtroppo, rispetto ad un Chromebook originale, non è disponibile il sottosistema Android per l’installazione delle App dal Google Play Store.

Però c’è una sorpresa per quelli come me: se nel BIOS/UEFI è presente ed attivo il settaggio relativo alla Virtualizzazione, dalle impostazioni di Chrome OS Flex sarà possibile installare una versione di Ubuntu Linux ed utilizzare tutte le applicazioni presenti sui loro repository o comunque pacchettizzate per funzionare con Ubuntu e derivate: Gimp, Inkscape, Thunderbird e migliaia di altre.

Linux avrà un suo spazio disco dedicato che potrà essere esteso o ridotto con un semplice click nelle impostazioni della macchina virtuale.

Chissà se in un prossimo futuro Google ci regalerà anche il Play Store con le applicazioni Android.

Conclusioni e considerazioni personali

Da quando è nato Chromebook ho provato tutti i cloni possibili ed immaginabili presenti nel web. Ogni volta ho dovuto desitere perché una non vedeva la scheda Wi-Fi, un’altra distribuzione non era compatibile con la scheda grafica, altre ancora funzionavano correttamente fino al momento di piantarsi sul più bello.

Ormai ci avevo rinunciato. Quando avevo letto di questo progetto di Google avevo intuito che fosse l’ennesimo sistema malfunzionante e magari anche a pagamento. Lo stesso CloudReady non mi aveva entusiasmato per niente!

Attualmente sto scrivendo questo articolo dal mio vecchio Intel i3 con 8Gb di RAM e con Google Chrome OS Flex su chiavetta USB3.

Tutto funziona in modo fluido, posso scrivere anche in 日本語 e l’installazione della tastiera per la lingua giapponese è stata facile e velocissima (alla faccia delle controparti Linux e Windows).

L’utility preinstallata per l’acquisizione degli screenshot è spettacolare e permette di catturare schermate intere, regioni rettangolari, registrare video dello schermo anche con la sovrapposizione del video proveniente dalla webcam.

Direi che è un ottimo prodotto e spero che Google non lo dismetterà come ha fatto in passato con tantissimi altri progetti.

Non lo metterò sul mio vecchio i3 perché è ancora ben funzionante con Linux ma lo proverò sicuramente su altri “pezzi da museo” (per non dire “pezzi da discarica”) che possiedo.

Un voto da 1 a 10? Direi un bellissimo 8 che potrebbe diventare un 10 se Google ci regalerà anche le applicazioni Android.

E voi che ne pensate? Siete curiosi di provare Chrome OS Flex? Rispondete nei commenti con le vostre considerazioni.