Lesson 28

MO’… MI FACCIO UN SITO

Arci-stufo di dover ascoltare ogni giorno le balle – bullshit, in inglese – raccontate dai nostri governanti e dai governanti di altri paesi, frustrato dalla impossibilità di potermi avvicinare agli autori di queste balle per poter gridare, “Che c**** stai dicendo?”, ho pensato, “Mo’, mi faccio un sito web dove posso sfogare tutta la rabbia che ho in corpo…”

Che nome dare al mio sito? E’ facile – bullsh.it, ossia balle… Vado su “registra-il-tuo-dominio” del mio ISP, Tiscali: bullsh.it non è disponibile…

Mi domando che altro nome è possibile combinare con dot it (ossia punto it, .it) per poi associarlo a bullshit, balle…?

In inglese, quando qualcuno si mette a raccontare balle o storie poco credibili, o quando assume una posizione altezzosa, si dice che “è salito sul suo cavallo alto” oppure, è salito / si è messo su di un piedistallo – in modo da sembrare più autoritario, più importante, e per poter guardare la gente dall’alto in basso – insomma, per darsi delle arie.

Ma anche per questa persona, come per tutti i raccontatori di balle, arriva il giorno in cui, per fargli capire che è soltanto nnu strunz, qualcuno gli grida:- Come off it! Get down from your pedestal – piantala di raccontare balle, scendi dal piedistallo (o dal cavallo alto)… Allora ho pensato di chiamare il mio sito COME OFF IT ….. ed il dominio www.comeoff.it era disponibile.

Ho registrato il sito con ISP MAINTAINER = Tiscali.

Adesso avevo un sito mio, ma oltre a fare la guerra al bullshit, che cos’altro potevo metterci?

Da tempo scrivo storie e racconti vari, mi diletto di fotografia e a disegnare vignette e, poiché dopo tanti anni di residenza in Italia conosco il taliano bene quasamente, se non cchiù meglio assaie dell’inglese (non è vero), per quanto possibile, comeoff.it sarebbe stato un sito bi-lingue.

Non solo in Italia si raccontano strunzate – non dimenticate che c’è stata la Morthatcher a comandare in Inghilterra per tanti anni, seguita da altri f***** dello stesso livello, sia in America sia in GB, perciò avevo tante fonti di bullshit a cui attingere…

Per vari motivi, per più di un anno non mi è stato possibile attivare, cioè mettere in linea, il sito. Quando finalmente mi ero più o meno organizzato e con un ftpserver ho tentato di fare l’upload di qualche file, ho scoperto che non funzionava niente…!

Primo sospetto, “Sono io! Sono scemo, nunn saccio fare ‘ste cose…!” Dopo aver pasticciato per più di una settimana, pian piano arrivai alla conclusione che c’era qualcosa che non andava con i parametri di connessione assegnatimi da Tiscali. Cominciai a tentare la strada dello “help-on-line” telefonico – che presa per i fondelli! “Si vede che non ha inserito correttamente il file index.htm…” “Boh!?!?” Controllo – non è vero, ho inserito correttamente l’index.htm, ma non va…

Altre telefonate, fax ed e-mail al supportoweb, ma tutto inutile, “Non abbiamo ricevuto il fax, non troviamo le sue e-mail, le sue e-mail sono arrivate ma sono illeggibili causa problemi con il nostro computer, e via di seguito. Nel frattempo mi ero rivolto per aiuto al mio amico Alex Blasi: “Ale’, mi succede così e così…” L’espertissimo Alex impiega pochissimo tempo per arrivare alla mia stessa conclusione: “la password che mi è stata assegnata è sbagliata…!”

Altre telefonate al supporto Tiscali, questa volta con il telefonino. Subito mi trovo a parlare con un bravo giovanotto che non mi liquida con la prima cosa che gli viene in testa. Ascolta con pazienza ciò che ho da dire, poi ci mettiamo insieme ad effettuare prove “a distanza” per inserire qualche file sul mio sito. Conclusione, il giovane dichiara che la password è errata e che dovrò chiederne l’azzeramento e l’assegnazione di una nuova. Per più di due settimane invio ripetutamente al cambiopassword: fax, copie di fax, e-mail, copie di e-mail e parlo due, tre volte al giorno con “gli operatori” del numero di soccorso. Ogni volta ricevo l’assicurazione che entro pochissimo tempo mi saranno assegnati i parametri nuovi… col kaizer! Alla milionesima telefonata, una signor.a, con voce seccata, mi risponde: “Abbiamo dei problemi con le password. Quando arriverà il suo turno, la pratica verrà espletata. Buon giorno!” (e si intuiva il “vaffann..”, subito dopo che aveva abbassato il telefono.

Che rompimento che scatole!! “Sto pagando un ISP per mantenere il mio sito web – che non posso attivare per causa loro – e mi mandano pure a quel paese…! “

Di nuovo Alex mi viene in aiuto e nell’arco di tre giorni non solo “trasferiamo” comeoff.it su un altro maintainer, ma lo attiviamo, lo mettiamo on-line e si incomincia a vedere qualcosa di mio al di fuori del mio computer….

Inoltre, lavorando anche di notte, Alex elimina tutti i casini ed i bug che ho incorporato nella – si fa per dire – “configurazione” del sito…

Un po’ lunga questa premessa, vero?? Ho finito.. di premettere…

Allora, su www.comeoff.it troverate, sia in inglese sia in ‘taliano, oltre ad articoli e sfoghi contro il bullshit e le balle, anche vignette, racconti vari (veri, umoristici, tristi), fotografie, lezioni di spaghetti English e di Talianish (l’inglese come iss’ viene scrittuto dagli inglesi) e qualche cosa di tecnica (quando mi sarà possibile).

Ho notificato ad amici e parenti in giro per il mondo che commeoff.it è in linea e sono già pervenute alcune segnalazioni che “funziona”. Funziona grazie a Alex, io ho soltanto scritto le strunzate

Waddy

Lesson 27

USO IMPROPRIO DEL GENITIVO SASSONE…

Sulla costiera Amalfitana e sulla penisola Sorrentina sembrano incontrare notevoli difficoltà con l’uso del genitivo sassone – il Famoso apostrofo esse, la ‘s. Il genitivo sassone si usa per indicare il possesso o l’appartenenza di un oggetto, cosa, persona, ecc., ad un altro oggetto, cosa o persona. Ad esempio: Frank’s coat significa il cappotto di Frank, the man’s head, significa la testa di un uomo specifico (di cui si sta parlando, scrivendo, ecc.)…. leggendo il resto dell’articolo troverai gli usi impropri trovati da JOHN!!

ONYX’S FACTORY = la fabbrica di un tizio di nome Onyx (Onyx Works)

CAMEO’S FACTORY = la fabbrica del sig Cameo (Cameo Factory)

CERAMIC’S FACTORY = la fabbrica del sig. Ceramic (Ceramics Factory or Works)

GARDEN’S CENTRE = il centro del giardino anziché centro di giardinaggio (Garden Centre)

LAVANDERIA C**** 1h clean’s = non significa assolutamente nulla (1h cleaners)

COMPUTER & SOFTWARE’S = qui hanno attaccato la “S” alla parola sbagliata in modo da far sembrare che il negozio abbia un solo computer ed il software possieda qualcosa…(Computers & Software)

Avviso nel parcheggio di un ristorante:
CUSTOMER’S ONLY = la “only” di un cliente (Customers only)

BOAT’S for HIRE = il “for hire” della barca, cioè il noleggio che appartiene alla barca (boats for hire, noleggio barche)

LADIE’S TOILET = la toilet di una sig.a di nome Ladie (Ladies’ toilet, oppure semplicemente Ladies)

GENTLEMAN’S TOILET = la toilet del signore (Gentlemen’s toilet, Gentlemen o Gents è la dicitura corretta)

PLEASE CLOSE THE DOOR’S = si sta chiedendo di chiudere, cortesemente, qualcosa che appartiene alla porta (please close the doors)

This vase’s made from original design = Qualcosa che appartiene al vaso è realizzato con un materiale di nome original design…(Mother of the Carmine!) This vase is made from an original design (by) Boh!?

E ora un piccolo aggiornamento proprio di oggi 26/06/2006…. due insegne di negozi di parucchiere per signora in Via Consalvo:

HAIR’S NAIL’S & MAKE-UP

HAIR’S EXTENSION CENTER

Non c’è niente da fare, il genitivo sassone fotte tutti!

A presto con una nuova lezione di Engliano!!

Lesson 26

ENGLIANO NON DI ROMA!!!

Un programma per la traduzione automatica italiano/inglese traduce TRACKBALL in: PALLA DA PISTA

Sul volantino pubblicitario di una ditta di “INFISSI”, si legge:
INFIXES in the wood and in the aluminium
= Infixes (una parola inventata) nel bosco e nell’alluminio
Infisso = casing, frame (wood and aluminium window frames)

Nella sezione “English Extracts”, la bellissima rivista Campania Felix continua imperterrita a pubblicare delle vere perle di engliano.

Edizione ott/nov 2003, pagina 45:
“Dominating the square, the imposing BASILISK of San Paolo Maggiore…”
..’azz’! Che paura! BASILISK (basilisco) è una specie di lucertola (gen. basiliscus) / un mostro mitologico.
BASILICA in inglese si dice, basilica

Ora… una volta (e dico una) che una parola si dice uguale in italiano ed in inglese… perché inventarsi i termini?? Mah!! Alla prossima lezione!!

Lesson 25

Questa l’ho trovata io 🙂

Roma, avviso su una ringhiera:
In italiano: VIETATO APPOGGIARSI
In engliano: PLEASE, DO NOT LEAN = NON INCLINARSI

Roma, avviso:
NOT DRINKING WATER = (lui) non sta bevendo l’acqua
DO NOT DRINK

Roma:
SNECK BAR (SNACK BAR)
SNECK = NOTTOLINO

Roma, errore di ‘stompa’ in una guida turistica:
“The LENTIL over the door…”
LENTIL = lenticchia
LINTEL = architrave

Roma, sulla sponda di un piccolo ruscello un avviso ammonisce:
FORBIDDEN TO WALK ON THE WATER
(Vietato camminare SULL’acqua)

Come si può notare a Roma abbiamo scritto un sacco di englianate ovunque!!!

Lesson 24

Luna di miele… Mah…

E’ la verità!!!
Il figlio di un amico, ogni volta che mi vede, tenta sempre di parlare in inglese. Qualche giorno prima di sposarsi mi raccontò in “inglese” che avrebbe trascorso la luna di miele ai Caraibi. Mi disse, precisamente, “I go for my honeymoon in San Domingo…”
Honeymoon = luna di miele, ma lui ha pronunciato honeymoon, HORNY_ MOON e to get HORNY = arraparsi… boh!

Business English for planetary communication, Ed.Demetra
Un bel libro con tante informazioni utilissime in un inglese quasamente perfetto. Però sembra che l’autrice non sappia che non occorre usare l’articolo determinativo sempre e ovunque, conseguentemente troviamo, fin dall’inizio, THE, davanti a quasi ogni parola:
Ad esempio:
– La lettera/The letter .. sbagliato! LETTERS
– La richiesta di informazione/The inquiry… sbagliato di nuovo! INQUIRIES
– La risposta alla richiesta/The reply to the inquiry… REPLYING (to an enquiry)
… e via di seguito fino alla fine del libro con THE davanti a tutti i sostantivi perfino nell’indice generale, cozza! (anagramma di *****)!
Si potrebbe criticare anche qualche frase di là e di qua ove, malgrado la generale bravura dell’autrice, trapela sempre un substrato di engliano.. Tutto sommato, però, il libro è niente male.
Peccato che le case editrici si fidano ciecamente dei laureati in lingue straniere invece di affidare l’editing e proof reading (controllo dell’impaginato alla ricerca di errori di sbaglio) a persone di madre lingua….

Ci risiamo con la “A” = “E”
Un amico mi chiede, “ Wet you like drink?” Voleva chiedere, What would you like to drink?
Cosa vuoi bere? Ma detto cosi è = “Bagnato ti piace bere?” (wet = bagnato, what, cosa, si pronuncia uot).
La RAI e le reti Mediaset sono complici nel convincere i taliani che la “A” si pronuncia sempre “E”… Il famoso BLECHAUT (blackout) con cui veniamo minacciati ogni giorno non è un blechaut ma un POWER CUT (interuzione intenzionale dell’energia elettrica), e comunque si pronuncia blAchaut, tale e quale com’è scritta. blAckout! La parola blackout, per la cronaca, si diffuse ai tempi della guerra e significa OSCURAMENTO.
Quando sono accese tutte le luci della città di notte, una mancanza improvvisa della corrente elettrica causata da un guasto (power failure), da luogo a un blackout (tutto diventa buio). Blackout significa anche una perdita improvvisa della conoscenza. (svenimento)

In fine, sono appassionato di ciclismo ed è in corso le Tour de France. Ogni giorno, da tre settimane, colpa di Auro Bulbarelli e Davide Cassani, ho dovuto subire Lence Armstrong e Tyler Hemilton. I due nomi si pronunciano LAns e HAmilton, rispettivamente….. e poi, Armstrong sarà anche forte in bicicletta ma non mi è molto simpatico perché amico di George Warlord* Bush.

  • warlord = signore della guerra

Adesso gli faccio vedere io! Che fine henn’ fett’ Merco Pentani e Merio Cipollini? Sono endeti in vachenz’ a Beri, per cheso?

Grazie nuovamente a John per le sue imperdibili e divertentissime lezioni di engliano!!!