–:: Luc ::–

Era una mattina come tutte le altre a Parigi, l’aria fresca invernale spifferava dalle vecchie finestre in legno bianco mentre facevo colazione con una cheescake ai frutti di bosco della pasticceria all’angolo della Rue Lepic ed un thé verde giapponese senza zucchero, bollente.

Metropolitana Abbesses Pigalle Paris MontmartreIl mio nome è Luc, faccio il fioraio. Vivo a Montmartre, vicino alla fermata Abbesses. Il mio negozio si trova proprio nei pressi dell’omonima stazione della metropolitana, sempre frequentatissima a tutte le ore del giorno, sotto al mio appartamento che è direttamente collegato tramite una bellissima scala in legno.

Amo molto le piante ma in casa tengo esclusivamente un vaso con una fresia, freesia refracta per l’esattezza. La mia preferita è quella di colore bianco, mi diverto a modificarne i cromatismi con coloranti totalmente naturali che non farebbero mai del male alla mia piantina. Il suo profumo mi tiene compagnia durante le mie giornate casalinghe e le ho creato un habitat idoneo per la fioritura anche fuori stagione.

Non sono molto socievole, anche se chi mi conosce in ambito lavorativo direbbe tutto il contrario, e passo il mio tempo libero, quel poco che ho, a fare il navigatore nell’immensa rete informatica. Beh, in realtà non mi limito solo a girovagare passivamente per le pagine web, vado sempre alla ricerca di backdoor, falle e difetti di siti e, soprattutto, di reti pubbliche. Sono un hacker a tempo perso, di quelli buoni. A differenza dei cracker, che irrompono nelle reti altrui solo per fare danni, io mi metto a disposizione di chi ha problemi di sicurezza informatica fornendo consulenze gratuite. Fortunatamente vengo sempre ricompensato in vari modi per aver riconosciuto i problemi ed averli risolti velocemente. Spesso mi viene chiesto perché non lo faccio per lavoro a tempo pieno. Guadagnerei molti più soldi rispetto ad ora, è vero, ma non mi divertirei più. Nessuno sa chi io sia, tutto avviene in completo anonimato e con comunicazioni criptate a chiave pubblica e su VPN anonime. Sarebbe troppo pericoloso per la mia incolumità se si sapesse in giro quello che faccio quando non curo le mie piante.

Mi piace fare il fioraio ma adoro anche mettere a disposizione la mia competenza per aiutare gli altri. Sto scrivendo un libro su questa mia passione, ne tengo sempre due versioni costantemente aggiornate. Non mi fido completamente dell’elettronica e dell’informatica. Strana affermazione per un hacker, vero?

L’era digitale potrebbe segnare la fine della memoria storica dell’umanità, preferisco ancora scattare le fotografie in analogico e tenere una copia del mio lavoro alla vecchia maniera: con un manoscritto.

Penna stilograficaIl mio romanzo sulla sicurezza informatica nasce dall’inchiostro della mia penna stilografica, adoro il tratto che lascia sui fogli di carta bianca ed il suo odore particolare. La copia digitale viene trascritta giornalmente sul mio PC Linux con Libre Office. Non mi fido del software commerciale, troppo pericoloso, troppo pieno di problemi irrisolti da anni.

In questo momento sono sulle tracce di un cracker, molto noto sulla rete, che sta tentando di manomettere il contest dell’anno di una giovane scrittrice italiana. Lei non lo sa, non l’ho ancora contattata per renderla partecipe di quello che sta accadendo sul suo sito. Voglio assolutamente isolare il malvivente digitale al più presto, altrimenti ne andrebbe della sicurezza di tutti i partecipanti al concorso di anniversario.

Mi sono accorto che svariati attacchi avvengono sui server e-mail della scrittrice e dei giudici, il cracker tenta di sniffare il traffico in ingresso su quelle caselle per modificarne il contenuto on-the-fly. Il suo intento è proteggere la mail del suo mandante, l’unica mail che deve arrivare intonsa a tutti i giudici, per vincere il malloppo in palio.

Lo sto tracciando da giorni, cambia spesso IP ma, fortunatamente, non è così esperto nello scegliere le Virtual Private Network per operare in completo anonimato. Sta sniffando diversi dati di ignari utenti sparsi nel mondo. Ha scelto le caselle meno consultate, quelle che stanno ferme li e alle quali nessuno accede. Per ogni e-mail ricevuta su quelle caselle, di qualsiasi natura sia, lui sostituisce il testo con barzellette prese dal web o con contenuti random scovati nei feed dei social.

Siamo prossimi alla scadenza dei termini per il contest, questa volta non voglio notorietà, seppur anonima, e non voglio che ne’ i giudici ne’ il Capitano (così si fa chiamare l’autore del contest) sappiano che io li sto aiutando.

Ho deciso di osare un attacco di brute-force contro il cracker ed ho bloccato i suoi intenti. Il concorso è salvo ma non demordo, resto on-line fino al giorno della scadenza dell’invio degli elaborati. Il contest di webnauta.it, questo il nome del sito sotto attacco, è troppo importante.

Freesia RefractaNon mi fido totalmente del digitale, manderò al Capitano ed ai giudici, tramite servizio postale, un biglietto con scritto: “Sono un navigatore che da tempo realizza il proprio sogno con un manoscritto, mangiando cheescake tutte le mattine. Spero che farete crescere questo bulbo di Freesia Refracta seguendo le istruzioni allegate e che il contest sia andato per il meglio! Buon Compleanno WebNauta.it – Il mio nome è Luc… e faccio il fioraio.”