CasaOS – Il tuo cloud personale

CasaOS – Il tuo cloud personale

Siete utenti di servizi tipo DropBox, iCloud, Google, Amazon Photo, ecc.?

Alcuni di questi offrono “gratuitamente” (in corsivo e tra virgolette perché niente è gratis purtroppo) il servizio, anche se limitato, altri invece sono totalmente a pagamento.

Il problema è sempre che i dati sono in mano a terze parti che potrebbero, da un momento all’altro, dismettere il servizio e lasciarvi “a piedi”.

Il sistema migliore per avere i vostri dati a sempre disposizione è tenerli su un server di vostra proprietà e CasaOS è uno dei sistemi più semplici da installare.

Cosa serve?

CasaOS può essere installato su diverse tipologie di hardware (RaspberryPI, PC e molti altri) ma, per eseguire un test del sistema prima di metterlo in produzione si può fare una prova anche virtualizzandolo su VirtualBox.

Il dispositivo deve avere un indirizzo IP statico nella rete: mettiamo il caso che sia 192.168.1.39 (lo utilizzerò) negli esempi.

Come si installa?

L’installazione è molto semplice. Non si tratta di un vero e proprio sistema operativo, come il nome potrebbe far credere, ma di una serie di applicazioni che funzionano in Container Docker.

Partiamo quindi da un sistema Ubuntu o Debian base e digitiamo, in una finestra di terminale, il comando:

sudo apt install curl

curl -fsSL https://get.casaos.io | bash

Non resta che attendere qualche minuto la fine del processo di installazione ed utilizzare un qualsiasi browser per entrare nel sistema.

Digitare quindi, nella barra di ricerca, l’indirizzo http://192.168.1.39 ed iniziare la prima configurazione seguendo le semplicissime istruzioni a video. Alla fine visualizzeremo una pagina web come questa in foto.

Applicazioni

Le applicazioni preinstallate sono esclusivamente lo store, contenente i docker preconfigurati, e la sezione file.

Troviamo le più famose tra le quali Syncthing, Nextcloud, HomeAssistant, PiHole, PhotoPrism, Plex e tante altre.

L’applicazione che più mi piace è Jellyfin che trasformerà il vostro browser in un completo media center.

Per il resto è tutto personalizzabile e con un minimo di conoscenza del sistema docker (e vi assicuro che le mie conoscenze in fatto di container è pari a zero) sarà possibile installare qualsiasi applicazione.

Basterà entrare nel sistema di installazione manuale ed indicare il nome dell’immagine Docker che si vuole installare.

Ad esempio, nel mio CasaOS, ho installato i container ufficiali di MySQL e di WordPress che funzionano egregiamente. Basterà configurare le porte dell’Host e del Container ed eventualmente qualche variabile d’ambiente.

Queste informazioni sono solitamente inserite nella descrizione del Container nel sito hub.docker.com.

Conclusioni

Sicuramente questo è uno dei sistemi più semplici per mettere in funzione un server casalingo.

Il sistema si auto-installa in una distribuzione Debian/Ubuntu based ed è attivo in pochissimi minuti.

E voi avete un vostro sistema di gestione di un cloud casalingo? Parliamone nei commenti.

Chrome OS Flex & Linux

Chrome OS Flex & Linux

Sapevate che sul nuovo sistema operativo di Google Chrome OS Flex, di cui abbiamo parlato in questo articolo, si possono installare applicazioni Linux?

Purtroppo non è dato sapere se sarà possibile, in futuro, installare anche le applicazioni Android, come accade per i Chromebook originali, ma già avere a disposizione le applicazioni di Linux è un ottimo punto di partenza.

Attualmente la virtualizzazione Linux è solo in versione BETA e potrebbero venire fuori problemi già in fase di installazione.

Come attivare Linux?

Per attivare la macchina virtuale Linux è necessario prima di tutto attivare, a livello BIOS/UEFI, il supporto per la virtualizzazione. Mancando questa caratteristica non apparirà il relativo menu nelle impostazioni di Chrome OS Flex.

Inoltre il sistema di Google deve essere installato sul computer, quindi non funzionare in modalità live e devono essere disponibili almeno 10Gb di spazio archiviazione.

Una volta soddisfatte queste due minime richieste è possibile aprire le impostazioni di Chrome OS Flex clikkando sull’orologio in basso a destra e poi sull’icona dell’ingranaggio, e clikkare, sulla colonna di sinistra, sulla voce Avanzate e poi sul link Sviluppatori.

A questo punto, premendo il tasto Attiva e seguendo le istruzioni a video, verrà scaricato il container Linux e, se tutto andrà a buon fine, sarà disponibile l’ambiente terminale.

Aprendo l’applicazione terminale, se apparirà la scritta penguin, si potrà accedere al sottosistema Linux.

Nel caso in cui non dovesse apparire il pinguino??

Ogni volta che ho tentato l’installazione del container Linux, questa non è andata a buon fine. Per risolvere il problema ho trovato queste istruzioni nei forum di assistenza:

Aprire la finestra di terminale crosh utilizzando la sequenza di tasti CTRL-ALT-T.

A questo punto digitare, in sequenza, i seguenti comandi:

  • vmc start termina
  • lxc list
  • exit
  • vmc container termina penguin

Ignorare l’errore del secondo comando e, nel caso in cui anche l’ultimo restituisca un errore, ritentare nuovamente con lo stesso. Al termine delle operazioni chiudere la finestra di crosh.

Riaprire l’applicazione terminale e controllare se sia presente la scritta penguin. Nel caso non fosse ancora presente, l’ultimo tentativo da effettuare è clikkare su Gestisci, rimuovere il container Linux e ritentare l’installazione da ambiente grafico.

Solitamente, dopo questo passaggio, apparirà la finestra di terminale Linux dove si potranno impartire i classici comandi che si usano negli ambienti debian/ubuntu:

  • sudo apt update
  • sudo apt install nome_del_pacchetto

Ad esempio, per installare il programma di fotoritocco The Gimp, basterà impartire il comando:

  • sudo apt install gimp

Le icone per lanciare le applicazioni Linux verranno raccolte in un gruppo chiamato App Linux

Sul PC di test dove ho eseguito l’installazione di Chrome OS Flex e del relativo ambiente Linux sto provando ad installare un desktop environment, per la precisione Gnome, per vedere se sia possibile utilizzarlo o no. EDIT-L’ambiente grafico non funziona! Nel frattempo, come si vede dall’immagine qui sopra a destra, ha iniziato a scaricare una serie di applicazioni che fanno solitamente parte dell’ambiente grafico.

Scoprirete il risultato di questo esperimento in un prossimo articolo qui su oculus.it.

Conclusioni

Applicazioni Linux su Chrome OS Flex

Sicuramente, per noi amanti del pinguino, avere un sistema operativo tipo Chrome OS Flex di Google con il supporto per le applicazioni Linux è il minimo che possiamo chiedere.

A seconda della velocità del disco, sempre meglio un SSD, e della potenza del computer, la partenza della macchina virtuale Linux è comunque abbastanza veloce e fluida.

Le applicazioni funzionano bene ed i dati vengono salvati all’interno del disco virtuale creato dal container. Nel caso in cui il disco non fosse stato creato abbastanza capiente per il nostro uso, dal menu di gestione della macchina virtuale sarà possibile dimensionarlo a piacere.

Se per caso Google mettesse a disposizione anche le applicazioni per Android sarebbe un bel colpo e molti utenti sarebbero invogliati a migrare al nuovo sistema Chrome OS Flex.

E voi avete provato Chrome OS Flex? Cosa ve ne pare? Scrivetelo nei commenti e dateci un vostro feedback sul sistema di casa Google.

OpenNode – Accettare pagamenti BITCOIN online anche con WooCommerce

OpenNode – Accettare pagamenti BITCOIN online anche con WooCommerce

È inutile negarlo: BITCOIN fa parlare di se ogni giorno ed è diventato quasi una consuetudine accettare pagamenti in questa valuta in molte parti del mondo sia per beni digitali che per beni fisici acquistati presso negozi al dettaglio.

Ci sono molti modi, alcuni dei quali anche “fai da te”, per poter accettare pagamenti e donazioni in BITCOIN.

Per quanto riguarda le donazioni, il metodo più semplice per ricevere importi in valuta digitale, è quello di condividere l’indirizzo del proprio portafoglio crypto sperando che qualcuno lo utilizzi per inviare denaro virtuale.

Il problema delle commissioni è sempre alla porta: chi paga in BITCOIN si accolla le commissioni che, a seconda dell’exchange o del portafoglio utilizzato, possono essere più o meno alte.

Una soluzione a questo problema può essere il portafoglio su rete Lightning di Bitcoin. Questa rete è nettamente più veloce rispetto alle operazioni tradizionali on-chain e spesso è totalmente priva di commissioni o quasi.

Cosa può fare per noi OpenNode

Tengo a precisare che non ho alcun collegamento con lo staff di OpenNode e che sto soltanto mostrando ciò che ho scoperto durante i miei viaggi virtuali sulla rete internet sempre alla ricerca di novità interessanti e poco conosciute.

Chi è OpenNode: è una società californiana che ha creato uno dei tanti sistemi di interfacciamento per i pagamenti online tramite Bitcoin on-chain e Bitcoin su rete Lightning.

Mentre di intermediari che effettuano operazioni sulla rete standard di Bitcoin se ne trovano molti, chi svolge attività anche sulla rete veloce ed economica denominata Lightning risulta ancora molto raro.

È vero che la rete Lightning non è molto conosciuta e sviluppata, ma sta crescendo sempre di più e sempre più wallet la stanno iniziando a supportare.

OpenNode ha anche creato le interfacce per collegare i maggiori software di e-commerce al proprio sistema di pagamento. Tra questi troviamo WooCommerce, famoso software gratuito di gestione del negozio online.

Plug-in disponibili per i maggiori software di e-commerce

Con OpenNode il negoziante può decidere di riscuotere in Bitcoin oppure direttamente nella propria valuta locale.

Come funziona?

Il funzionamento è molto semplice:

  • creare prima di tutto un account su OpenNode;
  • eseguire subito il KYC (il riconoscimento tramite documenti) che può essere fatto sia da un soggetto privato che da una società. Attenzione: questa procedura è molto minuziosa e si consiglia di seguire attentamente le cose che vengono richieste per evitare lungaggini burocratiche. Senza questa operazione non sarà possibile riscuotere dalla piattaforma;
  • installare il plugin di OpenNode sul proprio sito WordPress con WooCommerce;
  • creare dalla dashboard di OpenNode una API KEY e-commerce che servirà per interfacciare il software di riscossione al carrello di WooCommerce e copiare/incollare tale chiave all’interno della configurazione del plug-in;

A questo punto, dopo aver attivato il sistema di pagamento crypto su WooCommerce, tutto è pronto per la riscossione in Bitcoin.

Il venditore riceverà il pagamento, in Bitcoin o in valuta standard, con una commissione dell’ 1% sul totale transato. Ovvero, in caso di pagamento di € 100, verranno inviati al venditore il corrispondente in Bitcoin o in Euro di € 99.

Una commissione bassissima che ogni venditore è già abituato a pagare per i classici pagamenti con carta di credito.

Essendo una società Californiana, naturalmente, ci sono dei minimi richiesti per il bonifico, attualmente intorno a € 107,50, ed una cifra minima da pagare per il bonifico che attualmente è di € 7,50.

Nel caso di noi dell’area EURO conviene, probabilmente, richiedere il trasferimento dei BTC su rete Lightning oppure on-chain e poi fare la conversione in euro nel momento favorevole con un exchange italiano.

Altre modalità di pagamento: le donazioni!

Utilizzare un sito di questo tipo per i pagamenti offre sicuramente un aspetto più professionale e sicuro per chi acquista o per chi dona.

OpenNode offre anche la possibilità di creare dei link o bottoni di pagamento con valori preimpostati o con campi liberi.

Ad esempio, il pulsante qui sotto, permetterà di inviare una donazione di 1000 satoshi ad Oculus.it in modo istantaneo.

Conclusioni

Grazie a questo sistema è possibile inviare pagamenti di pochi centesimi di euro (pochi satoshi) grazie alla rete Lightning o più cospicui in modo semplice e veloce.

Attualmente ho solo effettuato una prova di pagamento di pochi satoshi (solo 9, ovvero 0,00000009 BTC) dal mio portafoglio bitcoin su rete Lightning e, dopo aver concluso il KYC, li ho ritrasferiti.

Non posso garantire che questo sito funzioni bene anche con pagamenti più alti, come dicevo all’inizio non ho alcun collegamento diretto con loro, però, a giudicare dalla minuziosità del procedimento KYC e dal grande lavoro che c’è dietro a tutto questo, sembra una società seria.

Ti è piaciuto questo articolo?

Se questo articolo sui pagamenti Bitcoin ti è piaciuto puoi optare per effettuare una donazione! In questo modo potrai vedere il funzionamento reale di OpenNode e renderti conto se può fare comodo o meno al tuo modello di business.

Per donare in Bitcoin puoi usare il tasto qui sotto che ti permetterà di scegliere anche la cifra da donare.

Un Browser alternativo? Facciamo anche due!!

Un Browser alternativo? Facciamo anche due!!

Ultimamente, l’utilizzo di Google Chrome e il condividere tutto quanto con Google stessa, non mi rende molto felice. Mi sono quindi messo alla ricerca di alternative, più o meno valide, che apportassero anche qualche cosa in più come privacy e sicurezza.

La prima cosa che viene in mente a tutti quanti è sicuramente Mozilla Firefox. Ho provato ad usarlo ma, sinceramente, non mi trovo molto bene, c’è qualcosa che mi porta a non sceglierlo come browser predefinito.

Ecco quindi che mi sono imbattuto in un paio di alternative che, pur essendo basate su chromium, la versione open-source di Google Chrome, offrono quel poco in più che fa sempre comodo.

Brave Browser

Questo è il primo che ho preso in esame e si pone come il Browser tre volte più veloce di Chrome, che ha impostazioni di privacy di default migliori di Firefox, e che consuma il 35% in meno di batteria su mobile!

Quali sono le caratteristiche peculiari di questo browser? Principalmente l’ad-block che elimina le pubblicità invadenti dai siti e il blocco dei tracking codes che permettono di sapere molte informazioni sulle abitudini degli utenti. È altresì possibile specificare impostazioni personalizzate per ogni sito consentendo o limitando l’uso dei cookies, tracking codes e tanto altro.

La lista delle specifiche sono talmente tante che non voglio annoiare nessuno e rimando direttamente al loro sito internet (in inglese).

Ora voglio soffermarmi su una caratteristica che altri browser non hanno: guardando la loro pubblicità mirata e non tracciata si può guadagnare qualche spicciolo di BAT. Ora la maggior parte di voi dirà: “Come? Blocca la pubblicità e poi ti presenta la sua?“.

Dubbio subito svelato: intanto la pubblicità non è invasiva e non si trova all’interno delle pagine web che stiamo consultando ma arriva come una normale notifica di sistema che possiamo benissimo ignorare o seguire. Seguire questi link, che si aprono poi in una nuova scheda per non interrompere il punto di lettura, offrono una ricompensa in BAT.

Ma cosa sono i BAT? Si tratta di una ALT-COIN, ovvero una cryptomoneta alternativa a BITCOIN che si chiama Basic Attention Token, che può essere utilizzata per ricompensare con donazioni i gestori dei siti preferiti o per comprare beni digitali o fisici che verranno presto offerti. Al raggiungimento di 25 BAT sarà possibile aprire un apposito portafoglio elettronico per il loro utilizzo e, forse, anche per convertirlo in altre cryptomonete.

Le donazioni possono essere effettuate ai siti che hanno l’Autore Verificato Brave come, ad esempio, questo sito 🙂 e si possono impostare donazioni una tantum o mensili. All’utilizzatore non costa nulla mentre i gestori dei siti con contenuti gratuiti, possono ottenere un minimo riconoscimento per il proprio lavoro.

Brave Browser è disponibile per Linux, Windows (32 e 64bit), MacOS (Intel e ARM), Android e iOS. I vari ambienti sono sincronizzabili con un sistema proprietario, e non con l’account Google, che ricorda molto la gestione dei crypto wallet (i portafogli delle cryptomonete).

Per maggiori informazioni consiglio di dare un occhio al sito ufficiale del progetto.

CryptoTab Browser

Questo browser, sempre con il back-end di Chromium, si presenta in un modo totalmente diverso dal precedente. Anche in questo caso permette di navigare in internet in modo più sicuro e con una eliminazione della pubblicità invadente, ma in questo caso l’ad-blocking funziona forse un po’ meno rispetto a Brave Browser, e sul mobile permette una maggiore sicurezza quando si utilizzano gli HotSpot WiFi pubblici ed offre un software accessorio gratuito che attiva una VPN per una navigazione ancora più anonima e personale.

La sua peculiarità, che si può intuire proprio dal nome, è il suo collegamento con le cryptomonete e, più precisamente, con BITCOIN (BTC).

Purtroppo con questo browser non ci si stacca totalmente da Google che, anzi, serve come sistema di autenticazione per usufruire dei loro servizi. Inoltre manca totalmente il supporto per Linux ma esiste per gli altri sistemi desktop e per i due sistemi operativi mobile Android e iOS.

Il collegamento con BITCOIN sta nel fatto che NAVIGANDO PUOI ACCUMULARE BITCOIN. In realtà non è proprio così nel senso che, per accumulare la moneta virtuale, va attivato ogni 2 ore il cosiddetto MINING.

Naturalmente non si diventa ricchi e al massimo si riesce a prendere giusto una manciata di SATOSHI (la più piccola unità di BITCOIN) se non si acquistano i moltiplicatori. Sinceramente sconsiglio l’acquisto di questi moltiplicatori che richiedono comunque un notevole esborso di denaro vero ogni mese. Un altro modo per “guadagnare” qualche satoshi in più è far collegare altri amici con un codice invito.

I più “esperti del settore” dicono di non usare questo browser per racimolare BITCOIN sui dispositivi principali perché potrebbero surriscaldare la CPU durante il MINING. Secondo il mio modestissimo parere tutto questo non accade perché, anche togliendo la connessione internet, il processo di mining va avanti. Ognuno è libero di fare le proprie considerazioni in merito.

Fino a qualche giorno fa era possibile scaricare la versione gratuita per Android ma ultimamente ho trovato soltanto la versione PRO a pagamento. Inoltre è disponibile la versione desktop per Windows e MacOS.

Vi lascio il link al sito ufficiale. Per trasparenza dico che questo link contiene il mio codice affiliato.

Siete interessati all’argomento crypto fatemelo sapere nei commenti e vedrò di trovare qualche altro argomento interessante da recensire.

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